Trasformazioni:
Noi studieremo trasformazioni di specie, cioè quelle che cambiano la specie di un oggetto, ci possono
poi essere trasformazioni di luogo, di tempo etc…
I fattori che entrano in gioco in una trasformazione sono i seguenti:
• ingressi: sono la materia che si va a lavorare e l’energia che si usa per farlo.
• risorse: principalmente sono gli utensili cioè quegli strumenti che entrano fisicamente a contatto con
la materia in ingresso e la trasformano.
• informazioni: sono le istruzioni che mi servono per avere effettivamente la trasformazione. Le
istruzioni più importanti nel nostro caso sono i disegni del pezzo sia finito, sia in tutte le fasi del
processo tecnologico. Sono poi informazioni quelle relative al costo, alla temperatura da usare etc…
• uscite: si ottengono mettendo assieme le tre precedenti. Quella principale è il prodotto finito, ma
avremo sempre anche energia e informazioni sul processo. Si hanno poi i cosiddetti sfridi e scarti: gli
sfridi sono quelle uscite di materiale previste dalla trasformazione del prodotto (per esempio il
truciolo di metallo), gli scarti coincidono con quei pezzi che non rispettano gli standard prefissati e
che quindi vengono scartati
Processi:
Dal punto di vista economico, la produzione è una aggiunta di valore economico alle materie prime o
semilavorate, attraverso l’utilizzo di trasformazioni. Distinguiamo i processi in: processi continui e
processi discreti:
• processi continui: sono quei processi tali per cui non posso scomporre il prodotto finale in elementi
originari facilmente identificabili. Non si può a ritroso partendo dal pezzo finito tornare ai componenti
di partenza.
• processi discreti: è possibile in questo caso partendo dal prodotto finito risalire a tutti i componenti
di partenza. Tutti i processi meccanici sono considerati discreti perché quando si parla di processo
discreto non si va a considerare solo l’assemblaggio di componenti, ma anche la produzione dei
singoli pezzi che poi verranno assemblati.